Tapio Wirkkala
Tapio Wirkkala nacque a Hanko il 2 giugno 1915, in una famiglia di artigiani. Il padre, Ilmari, era scultore e architetto, e la madre, Selma Vanhatalo, un’abile intagliatrice. Sin dalla giovane età, Wirkkala mostrò un talento precoce, specializzandosi in scultura decorativa presso la scuola d’arte applicata Taideteollinen Keskuskoulu di Helsinki nel 1933. Durante gli studi, esplorò la scultura, il disegno a mano libera e la progettazione tecnica, sviluppando una sensibilità che combinava tradizione e sperimentazione.
La natura finlandese e, in particolare, i suoi ritiri nella Lapponia selvaggia, divennero per lui una fonte di ispirazione inesauribile. Era lì che trovava pace e ispirazione, come amava dire: “Per me la Lapponia è diventata un modo di ricaricare le batterie”. Questo legame profondo con la natura influì sul suo stile, improntato all’essenzialità e alla semplicità.
Nel 1946, vinse un concorso indetto da Iittala, iniziando una lunga collaborazione con l’azienda, nota per il design raffinato degli oggetti in vetro. La sua prima creazione di successo, la serie “Kantarelli”, evocava la natura delle foreste finlandesi, grazie a un approccio pratico: Wirkkala imparò tecniche come la molatura e la soffiatura del vetro per seguire ogni fase della produzione. Nei suoi progetti, come “I Fiumi del Tuonela”, tradusse gli elementi naturali e il folklore finlandese in vetro inciso, ottenendo grande successo alla Triennale di Milano del 1951.
Il suo amore per l’Italia e l’influenza rinascimentale si rivelarono nelle serie “Campanile” e “Annunziata”. Wirkkala ricevette ampi consensi per il suo lavoro e contribuì a dare notorietà internazionale al design finlandese. Le sue creazioni di legno, come la celebre “Foglia di Compensato”, riflettevano la sua maestria nel combinare materiali tradizionali con il design moderno, rappresentando la Finlandia nella mostra “Design in Scandinavia” del 1954 negli Stati Uniti.
Il suo percorso continuò alla Biennale di Venezia del 1966, dove iniziò una lunga collaborazione con la vetreria Venini di Murano. Qui Wirkkala esplorò nuove possibilità cromatiche, creando opere come le “Meduse” e le “Bolle”, che resero omaggio alla tradizione veneziana ma con un tocco scandinavo. Rinnovò il proprio stile con l’introduzione della tecnica dell’incalmo e della filigrana, ampliando le possibilità espressive del vetro. Ancora per Iittala, sviluppò la serie “Ultima Thule”, ispirata al ghiaccio e alle acque nordiche.
Nel corso della sua carriera, si distinse anche nella grafica e nella scultura ceramica. Collaborò con la Rosenthal, producendo celebri opere come “Buste” e “Pollo”, e contribuì al design di banconote e francobolli per la Finlandia. La sua opera incarna un dialogo unico tra natura, tradizione e innovazione. Come lui stesso affermava: “Prendi in mano un pezzo di ghiaccio e scoprirai la nostra cultura”. Wirkkala unì la semplicità rurale della Finlandia all’eleganza del design, creando oggetti quotidiani che racchiudono un’essenza universale.
Si spense a Helsinki nel 1985, lasciando un’eredità creativa che continua a ispirare. Nel 2003, in suo onore, è stata istituita una fondazione che preserva le sue opere e il lavoro della moglie, l’artista Rut Bryk.
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