Bernard Buffet
Bernard Buffet nacque il 10 luglio 1928 a Parigi, e si distinse fin da giovane come uno degli artisti più promettenti della sua generazione. La sua formazione artistica cominciò nel 1943, quando entrò all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, dove studiò per due anni. Dopo aver lasciato la scuola, iniziò a lavorare autonomamente e, già nel 1946, espose la sua prima opera, un autoritratto, al Salon des Moins de Trente Ans presso la Galerie Beaux-Arts. Questo evento segnò l’inizio di una carriera che avrebbe fatto di Buffet una figura di rilievo nell’arte contemporanea.
L’anno successivo, nel 1947, partecipò al Salon des Indépendants con il dipinto “L’homme accoudé” e, nello stesso anno, tenne la sua prima mostra personale presso la libreria Art Impressions di Parigi, un evento organizzato da Guy Weelen e Michel Brient. Questo periodo segnò un’importante svolta: il suo stile personale, caratterizzato da linee forti e figure spesso malinconiche, cominciava a farsi notare.
Il critico Raymond Cogniat acquistò uno dei suoi lavori, “Nature morte au poulet“, per il Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi.
Fù proprio nel 1948 Buffet che espose “Le Buveur” alla mostra Jeune Peinture alla Galerie Drouant-David, opera che fu acquistata dal collezionista d’arte, il dottor Girardin, che in seguito la donò al Museo di Arte Moderna di Parigi. Sempre in quell’anno, Buffet ricevette il Premio della Critica, un riconoscimento condiviso con il pittore Lorjou, che lo consolidò ulteriormente come artista emergente. In questo periodo, Emmanuel David gli propose un contratto esclusivo con la sua galleria, successivamente condiviso con Maurice Garnier.
Il 1949 segnò una tappa fondamentale per Buffet, quando Pierre Descargues pubblicò un libro su di lui, e la sua fama continuava a crescere. Nel 1951, grazie all’amicizia con lo scrittore Jean Giono, trascorse un periodo in una piccola casa a Manosque, dove trovò un rifugio per il lavoro. Successivamente si trasferì in una vecchia “bergerie” a Nanse, dove lavorò fino al 1954. Durante questi anni, Buffet maturò ulteriormente il suo stile, che si faceva sempre più inconfondibile.
Nel 1953, Louis Aragon, uno dei più importanti intellettuali francesi dell’epoca, dedicò un articolo a Buffet intitolato “Il paesaggio francese ha quattro secoli e Bernard Buffet 24 anni“, evidenziando come l’opera dell’artista fosse in grado di dialogare con la grande tradizione pittorica francese. Nel 1955, Buffet venne nominato tra i dieci migliori artisti del dopoguerra dalla rivista Connaissance des Arts. In questo stesso periodo, divenne amico dello scrittore Georges Simenon, con il quale sviluppò un legame profondo e duraturo.
Nel 1958, a soli 30 anni, la Galerie Charpentier di Parigi organizzò la prima grande retrospettiva della sua opera, consolidando definitivamente la sua posizione nell’arte contemporanea. Sempre in quell’anno, Bernard Buffet sposò Annabel Schwob, un’icona della moda parigina, dando inizio a una delle relazioni più celebri e affascinanti del mondo dell’arte.
Questo matrimonio fu una grande fonte d’ispirazione per Buffet: Annabel divenne il soggetto di numerosi ritratti che l’artista realizzò nel corso degli anni.
Nel 1961, Buffet realizzò una serie di dipinti dedicati alla vita di Gesù Cristo, destinati a decorare la Cappella del Château l’Arc, la sua residenza principale nei pressi di Aix-en-Provence. Dieci anni dopo, su richiesta di monsignor Pasquale Macci, segretario di Papa Paolo VI, l’artista donò questi dipinti ai Musei Vaticani, dove sono esposti ancora oggi. Negli anni successivi, Buffet continuò a produrre instancabilmente: nel 1962 nacque la sua prima figlia, Virginie, seguita dalla seconda, Danielle, nel 1963.
Durante gli anni Sessanta e Settanta, Buffet si trasferì diverse volte, alternando periodi di vita tra la Bretagna e Parigi. Nel 1971, fu insignito della Legion d’Onore e nacque il suo terzo figlio, Nicolas. Nel 1973, in Giappone, venne inaugurato il Museo Bernard Buffet, fondato dal collezionista Kiichiro Okano.
Questo museo, interamente dedicato alla sua opera, dimostrava l’enorme risonanza che Buffet aveva a livello internazionale, specialmente in Giappone, dove l’artista godeva di un seguito appassionato.
Nella sua carriera, Bernard Buffet ha continuato a esporre in tutto il mondo, da New York a Tokyo, da Londra a Milano, consolidando la sua fama internazionale. Tra le sue retrospettive più importanti si ricordano quelle presso il Museo di Arte Moderna di Tokyo nel 1963, il Museo Pouchkine di Mosca nel 1991, e l’Hermitage di San Pietroburgo nello stesso anno.
Oltre alla pittura, Buffet ha illustrato numerose opere letterarie di autori come Lautréamont, Jean Giono e Dante Alighieri. Ha inoltre collaborato con il mondo del teatro e del balletto, creando scenografie per spettacoli di Georges Simenon e Bizet.
Negli ultimi anni della sua vita, Buffet continuò a lavorare senza sosta, nonostante lottasse con una grave malattia. Il suo ultimo grande progetto fu una serie di dipinti dedicata ai sette peccati capitali, esposta nel 1995.
Purtroppo, nel 1999, afflitto dal Parkinson, l’artista scelse di porre fine alla sua vita, lasciando un vuoto enorme nel mondo dell’arte. Bernard Buffet rimane uno degli artisti più importanti e prolifici del Novecento, noto per il suo stile unico, la sua dedizione e il suo immenso contributo alla storia dell’arte moderna.
Per tutte le opere attribuite all’artista, offriamo una prima valutazione tramite il nostro numero WhatsApp: +39 3457640360