valutazione William Apap

William Apap: L’Artista Maltese che Trovò Ispirazione a Roma

William Apap (26 giugno 1918 – 3 febbraio 1970) è stato un artista maltese di straordinario talento, noto per il suo stile vibrante e il suo tratto fluido, capace di catturare l’essenza dei suoi soggetti con una sensibilità unica. Nato a Valletta, Malta, era il più giovane di una famiglia di artisti, tra cui spiccava il fratello Vincent Apap, scultore di fama internazionale. Questo ambiente familiare profondamente legato all’arte fu determinante per nutrire il suo talento naturale.

La formazione artistica di William Apap iniziò presso l’Accademia di Belle Arti di Malta, dove sviluppò solide basi tecniche e una profonda passione per il disegno e il colore. Tuttavia, il vero punto di svolta nella sua carriera arrivò con il trasferimento a Roma, dove proseguì i suoi studi all’Accademia di Belle Arti, un crocevia di culture e movimenti artistici che stavano trasformando il panorama dell’arte europea.

Trasferitosi a Roma per studiare all’Accademia di Belle Arti, William Apap entrò in contatto con Carlo Siviero, un mentore che seguiva una rigorosa disciplina accademica. Siviero, pur ancorato alla tradizione, operava in un’Italia attraversata da profondi cambiamenti artistici, con movimenti come il Futurismo che spingevano verso un’arte moderna e dinamica, spesso in linea con l’ideologia fascista. Apap rimase però più legato agli stilemi classici, distinguendosi dai movimenti avanguardisti che dominavano il panorama artistico dell’epoca.

La Mostra Augustea della Romanità del 1937, organizzata dal regime fascista per celebrare il bimillenario della nascita dell’imperatore Augusto, rappresentò un momento chiave per gli artisti presenti a Roma. Sebbene Apap non fosse direttamente coinvolto nella creazione delle opere esposte, la mostra segnò una svolta nel rapporto tra politica e arte, esponendo giovani artisti maltesi, come Apap, a un contesto dove l’arte era utilizzata come strumento di propaganda culturale.

Durante i suoi anni romani, Apap fu influenzato non solo dai suoi insegnanti, ma anche dal contesto culturale più ampio. Artisti come Giorgio Morandi, con le sue nature morte intrise di malinconia e semplicità contemplativa, lasciarono un’impronta sul giovane maltese. Nelle sue prime opere, Apap combinava l’approccio classico appreso all’Accademia con un linguaggio pittorico più moderno, cercando un equilibrio tra la tradizione e un’estetica contemporanea. Questa ricerca si rifletteva in lavori che spaziavano dalle nature morte ai dipinti religiosi, permeati da un’atmosfera di quieta introspezione.

William Apap sviluppò uno stile unico, caratterizzato da una pennellata vivace e una straordinaria attenzione alla luce e al colore. La sua arte rifletteva un equilibrio tra tradizione e modernità, combinando un rispetto per la forma classica con una freschezza e immediatezza tipiche della sensibilità mediterranea. La luce, elemento centrale delle sue opere, era trattata con maestria per esaltare i dettagli e creare un’atmosfera vibrante, che rende i suoi paesaggi, ritratti e scene quotidiane profondamente evocativi.

Apap eccelleva nella pittura figurativa, in particolare nei ritratti, dove dimostrava una capacità quasi psicologica di cogliere l’essenza del soggetto. Allo stesso tempo, i suoi paesaggi si distinguevano per una resa lirica della natura, che evocava la serenità e la bellezza del Mediterraneo. Le scene di vita quotidiana, invece, si caratterizzavano per la loro spontaneità e autenticità, trasformando momenti ordinari in rappresentazioni poetiche.

Uno dei momenti più controversi della carriera di William Apap fu la realizzazione del “Ritratto di S.M. il Re Imperatore Vittorio Emanuele III“, un’opera esposta alla Mostra di Malta del 1941 organizzata a Roma. Il dipinto raffigura il monarca italiano sullo sfondo del Grand Harbour di Malta, un’opera che molti interpretarono come un’affermazione delle simpatie politiche di Apap in un periodo di tensioni internazionali. La mostra, che celebrava la cultura maltese all’interno di un quadro ideologico fascista, includeva dieci opere di Apap e fu visitata dallo stesso Vittorio Emanuele III. Il ritratto del re divenne poi un elemento centrale nell’accusa di cospirazione che Apap dovette affrontare nel dopoguerra.

quanto vale un quadro di William Apap

Durante la Seconda Guerra Mondiale, William Apap si rifugiò nella cittadina di Buccino, vicino a Salerno, su consiglio di Paolo Magaldi, un industriale che lo aiutò a sfuggire al reclutamento militare. Qui, Apap trovò un’oasi di tranquillità che gli permise di dedicarsi alla pittura. Integratosi nella comunità locale, spesso offriva i suoi dipinti come forma di ringraziamento per l’ospitalità ricevuta. Tra le opere di questo periodo si ricordano paesaggi realizzati en plein air, in cui la luce naturale, elemento centrale nel suo linguaggio artistico, era trattata con straordinaria maestria. Dipingendo scorci locali, Apap catturò con sensibilità il paesaggio e l’atmosfera rurale di Buccino, un lavoro che, nonostante la semplicità del tema, era intriso di un profondo senso di introspezione e contemplazione.

Le opere di Apap spaziano tra diversi temi, ma i suoi filoni principali erano i ritratti, i paesaggi e le scene di vita quotidiana. Nei ritratti, immortalava l’unicità di ogni soggetto con una profondità emotiva straordinaria, mentre i paesaggi celebravano la natura con una sensibilità pittorica che catturava l’anima dei luoghi. Le sue scene quotidiane erano invece un tributo alla semplicità della vita, con composizioni che trasmettevano intimità e calore.

Lo stile di William Apap era caratterizzato da una pennellata energica e una grande sensibilità cromatica. La sua arte combinava la tradizione classica con elementi di modernismo, creando opere che spaziano dai ritratti alle nature morte, dai paesaggi alle scene religiose. Nei suoi ritratti, come quello del re Vittorio Emanuele III, emergeva una capacità di cogliere la profondità psicologica dei soggetti. I paesaggi e le scene quotidiane, invece, rivelavano la sua attenzione ai dettagli e alla luce, trasformando il semplice in straordinario.

Tra le sue opere più celebri, si ricordano i ritratti di figure di spicco dell’epoca e i paesaggi che documentano la bellezza senza tempo di Malta e delle campagne italiane.

La vita di William Apap fu segnata da eventi storici e personali complessi, ma la sua produzione artistica continua a essere apprezzata per la sua qualità tecnica e per la capacità di raccontare storie attraverso il colore e la composizione. Sebbene la sua partecipazione alla Mostra di Malta e la scelta di rimanere in Italia durante la guerra abbiano suscitato controversie, le sue opere rappresentano una testimonianza del suo talento e della sua dedizione all’arte.

Oggi, Apap è considerato una delle figure più importanti del panorama artistico maltese del XX secolo. Le sue opere, tra cui il celebre “Ritratto di Vittorio Emanuele III”, sono testimonianze di un’epoca in cui arte, politica e storia si intrecciavano in modi complessi, lasciando un’eredità culturale che continua a suscitare interesse e ammirazione.

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