Antonio Bueno

Antonio Bueno, nato il 21 luglio 1918 a Berlino e morto il 26 settembre 1984 a Fiesole, è stato un artista spagnolo-italiano di notevole rilevanza nel panorama dell’arte del XX secolo. La sua carriera è caratterizzata da una continua evoluzione stilistica e da un’attenzione particolare alle dinamiche tra arte figurativa e astratta, nonché da una profonda connessione con i movimenti artistici e culturali dell’epoca.

Formazione e prime esperienze

Antonio Bueno trascorre l’infanzia in Spagna e si trasferisce successivamente a Ginevra, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti. Durante questo periodo, soggiorna nella Maison de Verre progettata da Le Corbusier e si avvicina alle gioventù comuniste. Esordisce nel 1938 a Parigi, esponendo illustrazioni per “Le voyage au bout de la nuit” di Louis-Ferdinand Céline al Salon des Jeunes.

Sviluppo artistico e trasferimenti

Nel 1940, Bueno si trasferisce in Italia con la madre e il fratello Xavier, e inizia a esplorare le tecniche dei primitivi fiamminghi e dei surrealisti. Dopo un breve ritorno in Svizzera per questioni militari, torna a Firenze nel 1941, dove sviluppa una carriera artistica che include mostre a Milano e Firenze con lavori caratterizzati da nature morte e ritratti.

Interazioni con il movimento artistico

Negli anni ’40 e ’50, Bueno sviluppa relazioni con figure influenti come i Pittori della Realtà e De Chirico. Sebbene inizialmente accolga le idee di De Chirico, si distacca da esse attraverso una lettera pubblicata su “L’Europeo” nel 1948. Partecipa alla Quadriennale di Roma nel 1947 e lavora con la rivista d’arte astratta “Numero” a Firenze.

Evoluzione e nuove direzioni

Nel 1956, espone alla Biennale di Venezia con opere che includono pipe di gesso, gusci d’uovo e gomitoli di spago, etichettate dalla critica come neometafisiche. Nel 1958, intraprende un viaggio di studio negli Stati Uniti e, al ritorno, cerca di ottenere la cittadinanza italiana, richiesta respinta dal Ministero degli Interni.

Impegno con l’avanguardia e la nuova figurazione

Negli anni ’60, Bueno diventa un protagonista nella scena dell’avanguardia italiana. Partecipa a mostre di Nuova Figurazione e fonda il Gruppo 70 a Firenze, che riunisce pittori, musicisti e poeti d’avanguardia. In questa fase, esplora la pittura monocromatica e l’arte-spettacolo, organizzando eventi come la mostra “Mostra Luna Park” e le esposizioni “Atti impuri” e “Tecnologica”.

Ultimi anni e retaggio

Nel 1969, Bueno annuncia la sua uscita dal Gruppo 70, dichiarandosi pittore di “neoretroguardia” e concentrandosi sulle sue emblematiche donnine, un tema che rimarrà centrale nella sua produzione artistica. Ottiene la cittadinanza italiana nel 1970 e si trasferisce a Fiesole. 

Negli anni ’70 e ’80, le sue mostre includono retrospettive e partecipazioni a fiere internazionali, come la FIAC di Parigi e la Biennale di Venezia. Inoltre, è autore di scenografie per il balletto “Pupazzetti” e lavora su una serie di d’après, tra cui omaggi a Picasso e altri maestri.

La carriera di Antonio Bueno è caratterizzata da una continua ricerca e da un dialogo costante con le correnti artistiche del suo tempo. La sua opera riflette una profonda esplorazione della forma e della materia, che gli consente di attraversare e rielaborare vari stili e movimenti artistici, lasciando un’impronta significativa nel panorama dell’arte contemporanea.

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